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La Barca di San Pietro: una tradizione tra fede, natura e magia

Visto il successo dell'articolo dedicato all'acqua di San Giovanni, ho pensato di farne uno simile per un'altra tradizione italiana, anch'essa un mix fra fede, natura e magia: si chiama Barca di San Pietro ed è una piccola magia che si fa nella notte tra il 28 e il 29 giugno, proprio per la festa di San Pietro e Paolo.

Ve la racconto, così magari la provate anche voi insieme a me. È una di quelle cose che si tramandano da nonne e zie, con quel mix di fede, natura e un pizzico di mistero che rende tutto più affascinante.

Foto di @greenme.it

Come si fa?

Semplicissimo. La sera del 28 giugno:

  • prendi un bicchiere (o una bottiglia di vetro trasparente),

  • riempi con un po’ d’acqua,

  • versa dentro l’albume di un uovo (solo l’albume, niente tuorlo!),

  • lascia il tutto all’aperto, meglio se sotto il cielo, tipo sul balcone o sul davanzale,

  • vai a dormire.

La mattina dopo, senza agitare il bicchiere, vai a guardare cosa è successo: l’albume deve essersi trasformato in una specie di barchetta a vela, con filamenti bianchi che si muovono leggeri nell’acqua.

Perché si chiama Barca di San Pietro?

La leggenda dice che nella notte della sua festa, San Pietro, che era pescatore, scende dal cielo sulla sua barca. Le “vele” che si formano nel bicchiere sarebbero proprio quelle della sua imbarcazione. Un piccolo segno del suo passaggio.

Cosa significano le forme?

Una volta, i contadini osservavano la forma della barca per capire se l’anno sarebbe stato buono o meno. Una bella barca con vele grandi era segno di fortuna e raccolti abbondanti. Se invece la barca era storta, o non si formava bene… beh, si sperava che non fosse un brutto presagio.

Oggi la facciamo più per tradizione, curiosità, o affetto verso le cose semplici di una volta. E anche un po’ per divertirci, diciamolo!

Se ti stai chiedendo “ma come fa a formarsi quella roba lì?”, sappi che me lo sono chiesta anch'io e avrei voluto chiederlo alla fisica che ci piace, perché sì, ho fatto delle ricerche e ho scoperto che si tratta proprio di fisica: l’umidità della notte e la variazione di temperatura fanno coagulare l’albume, che si muove formando quei filamenti che sembrano vele. Però dai… anche sapendolo, resta bellissimo da vedere.

Fare la Barca di San Pietro è un modo per fermarsi un attimo, guardare il cielo e sperare. È una piccola coccola d’anima, in un mondo che corre sempre.

Se ti va, prova anche tu. E poi fammi sapere com’era la tua barca 🌙⛵


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