Passa ai contenuti principali

La recensione del venerdì: Vuci luntani di Dario Cascio

 Quanto mi piace raccontare i libri che ho letto...




Trama

Ti propongo 14 racconti che, in maniera diversa, narrano di un’isola piena di meraviglie e contraddizioni, dove Palermo e la Sicilia sono insieme rifugio ed enigma, luce e penombra. 14 storie in siciliano, ma tradotte anche in italiano e in inglese, tutte nello stesso libro. Storie personali che ho deciso di raccontare e storie inventate di sana pianta, ma con radici profonde nell’Isola a tre punte. Ogni racconto nasce come una confidenza discreta, un’immagine catturata nella mia terra e offerta a chiunque desideri immergersi nelle sue sfumature. Troverai frammenti d’infanzia vissuta per le strade della Sicilia e lunghi viaggi verso mete lontane. Se scegli di aprire questo libro, sappi che entrerai in un luogo molto intimo. Non solo per me. Tutti i siciliani, vicini e lontani conservano gelosamente lo stesso “luogo intimo!” nel loro cuore. È quel luogo che profuma di zagara e panelle fritte, di ricordi che non si cancellano. Dario Cascio - The Sicilian Wanderer

Cosa ne penso?

Oggi vi parlo di un'opera unica, una raccolta di racconti siciliani scritti in siciliano, italiano e inglese. Una fusione perfetta tra invenzione e realtà, in cui l'autore intreccia fantasia e autenticità, regalando al lettore un’esperienza straordinariamente immersiva.

I racconti di Dario Cascio, racchiusi in Vuci Luntani, sono un vero e proprio inno alla nostra terra. Questa terra di contraddizioni, spesso bistrattata, esagerata in ogni sua sfumatura, ma che chiamiamo casa. Una casa che si ama profondamente, come si amano i compagni di vita: accettandone le imperfezioni, proteggendone le fragilità, e trovando bellezza proprio in quelle crepe.

In queste pagine si alternano 14 (in realtà 15!) racconti ricchi di folklore, passione e di vuci luntani – voci lontane, ma mai troppo. Le storie di Cascio non sono solo un racconto della Sicilia, ma una dichiarazione d’amore per una terra che è tanto un luogo fisico quanto uno spazio emotivo, un ponte tra il passato e il presente, tra ciò che è tangibile e ciò che appartiene al cuore.

L’autore ti prende per mano e, attraverso i suoi occhi, ti mostra cosa significano per lui Palermo e la Sicilia: luoghi intrisi di storia, cultura e un’anima che si sente in ogni parola. C’è una bellezza genuina nel modo in cui Cascio fa parlare la sua terra, una bellezza che non è solo da leggere, ma da sentire.

Se amate le storie ambientate nella nostra isola a tre punte, se volete immergervi nell’atmosfera dei racconti popolari – quelli che hanno dato vita alle più grandi opere letterarie – non potete perdere questo romanzo. Perché le vuci sono importanti, e dobbiamo tramandarle.



Commenti

Post popolari in questo blog

La recensione del venerdì Il mare fino a qui di Simona Fruzzetti

Sono profondamente convinta di una cosa: non siamo noi a scegliere i libri, sono loro a scegliere noi, e con questa lettura ne ho avuto ancora una volta la prova. I miei due spicci su Il mare fino a qui, dopo la trama. Un lungo racconto che tocca corde sensibili. Due protagoniste difficili da dimenticare. Jackie lascia Birmingham per concedersi un breve soggiorno vinto con un concorso a premi. Questo, almeno, è quello che dichiara ai colleghi che la vedono partire senza dare ulteriori spiegazioni. In verità, sotto suggerimento della sua analista, è alla ricerca di uno spazio dove poter decomprimere dopo il lutto che l’ha colpita. A Pant Glas, meta scelta per il suo ritiro, incontra Edna che, insieme agli animali della sua fattoria, la esorterà a vedere con altri occhi il suo passato e il suo futuro. Il mare fino a qui  è la struggente e delicata storia di due donne ferite, consapevoli che l’accettazione sia l’unica via da percorrere per raggiungere la serenità. Cosa ne penso? Quest...

La Barca di San Pietro: una tradizione tra fede, natura e magia

Visto il successo dell'articolo dedicato all'acqua di San Giovanni, ho pensato di farne uno simile per un'altra tradizione italiana, anch'essa un mix fra fede, natura e magia: si chiama Barca di San Pietro ed è una piccola magia che si fa nella notte tra il 28 e il 29 giugno , proprio per la festa di San Pietro e Paolo . Ve la racconto, così magari la provate anche voi insieme a me. È una di quelle cose che si tramandano da nonne e zie, con quel mix di fede, natura e un pizzico di mistero che rende tutto più affascinante. Foto di @greenme.it Come si fa? Semplicissimo. La sera del 28 giugno: prendi un bicchiere (o una bottiglia di vetro trasparente), riempi con un po’ d’acqua, versa dentro l’albume di un uovo (solo l’albume, niente tuorlo!), lascia il tutto all’aperto , meglio se sotto il cielo, tipo sul balcone o sul davanzale, vai a dormire. La mattina dopo, senza agitare il bicchiere , vai a guardare cosa è successo: l’albume deve essersi trasforma...