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La recensione del venerdì Pat di Silver Bush di Lucy Maud Montgomery

 E finalmente con la lettura di questo romanzo ho conosciuto l'ultima ragazza della mia adorata Montgomery.

Conoscere Pat è stato emozionante. Un viaggio fra il calore che solo la penna di Lucy mi sa trasmettere, nella familiarità delle sue storie, e verso la scoperta di un nuovo amore.

I miei due spicci dopo la trama:

I Gardiner abitano da sempre nella fattoria di Silver Bush, che per la piccola Pat è il posto più bello del mondo, un reame incantato e perfetto dove nulla dovrebbe mai cambiare. Ma più si va avanti nella vita, più i cambiamenti diventano inevitabili, e Pat, con l’aiuto dell’arguta governante Judy e degli amici Bets e Jingle, crescendo imparerà a farci i conti. Non tutto cambia per il peggio però, e a volte, per tenere sempre nel cuore i luoghi e le persone amate, bisogna saperli lasciar andare.



Cosa ne penso?

Silver Bush è un romanzo che ci invita a riflettere sulla crescita, sui cambiamenti inevitabili della vita e sull’importanza di imparare a lasciar andare ciò che ci è caro. 

Pat è una ragazza che vive in simbiosi con la sua casa e il suo mondo, un mondo che vede come perfetto, dove nulla dovrebbe mai cambiare. Ma, come in ogni racconto di crescita, la vita ha i suoi corsi e ricorsi, e i cambiamenti — spesso dolorosi — diventano una parte inevitabile del suo cammino. La casa di Silver Bush non è solo il luogo fisico, ma anche il simbolo di una stabilità che Pat teme di perdere. Il cuore della storia è proprio questo: il conflitto tra il desiderio di mantenere intatta la propria realtà e la necessità di adattarsi alle trasformazioni che la vita impone.

La scrittura di Montgomery è incantevole, ricca di descrizioni che rendono il paesaggio di Silver Bush quasi un personaggio a sé, un luogo dove la natura e i sentimenti si intrecciano in modo quasi magico. Ma l’autrice non si limita a descrivere un mondo idilliaco: il romanzo affronta anche temi più profondi, come il dolore per la perdita e la necessità di crescere e accettare i cambiamenti, anche quelli dolorosi.

 La protagonista, Pat Gardiner, è una ragazza che, proprio come molte di noi, non accetta facilmente i cambiamenti e li vive con una intensità emotiva che non può essere ignorata. Mi sono sentita molto affine a lei: Pat è una ragazza che si aggrappa alla sua casa e alle sue radici, convinta che non c'è futuro senza il legame con il luogo che l'ha vista crescere. In un mondo in continua evoluzione, la sua resistenza al cambiamento la rende un po' una "ribelle" del suo tempo, una giovane donna che, invece di allontanarsi dalle sue origini, decide di restare legata a ciò che ama.

Quello che mi ha colpito è proprio questo legame viscerale tra Pat e la sua casa, Silver Bush, che per lei non è solo una fattoria, ma un rifugio sicuro, un luogo dove ogni angolo ha un significato profondo. Il suo amore per il luogo e per le persone che vi abitano è qualcosa di unico, che risuona in chiunque abbia un legame speciale con la propria casa. Non è solo il posto fisico che conta, ma il cuore che ci mettiamo dentro. In Pat vedo una ricerca di stabilità, di permanenza in un mondo che, come per tutti noi, è in continuo cambiamento.

Il legame con le radici, come quello di Pat con Silver Bush, è qualcosa che molti di noi possono comprendere, specialmente in un mondo che sembra correre troppo veloce. Per Pat, però, non si tratta di un semplice attaccamento al passato: è una dichiarazione di identità, una scelta consapevole di rimanere fedele a se stessa e ai suoi valori. E forse è questo il messaggio più potente che Montgomery ci trasmette: l’importanza di essere fedeli alle proprie origini, alle proprie convinzioni, anche quando tutto intorno cambia.

Se c’è qualcosa che mi ha colpito particolarmente, è proprio questa lotta di Pat contro i cambiamenti, che mi ha fatto sentire meno sola. Anche io, come lei, trovo difficile accettare che le cose evolvano e non siano sempre come vorremmo. 

Se siete alla ricerca di una storia che parli di legami profondi, di crescita personale e dell’incanto di ritrovare se stessi, questo è un libro che non vi deluderà. Un romanzo che, come un rifugio accogliente, vi farà sentire a casa, ovunque si trovi il vostro cuore.

Unica pecca (se proprio posso definirla così) la scelta dell'autrice di aver fatto allontanare Pat di Jiingle nonostante i loro sentimenti reciproci e mai dichiarati, ma sì sa, all'autrice piace farci soffrire a fuoco lento, quanto abbiamo dovuto aspettare affinché Anna si accorgesse di provare dei sentimenti per Gilbert e ricambiasse il suo amore?

Spero che nel secondo volume Jiingle ci sia e che ci sia anche il loro lieto fine insieme.




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