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La recensione del venerdì A panda piace capirsi di Giacomo Keyson Bevilacqua

Per questa recensione del venerdì vi parlo di una graphic novel che ho adorato (regalo di compleanno della mia migliore amica) e che è stata un vero e proprio viaggio dentro me stessa.




I miei due spicci dopo la trama:

Imparare a “capirsi” è un tema del nostro tempo. Panda affronta Ansia, Paura, Stress e altre emozioni che si annidano nella testa di ognuno di noi, mostrandoci come combatterle... ma anche come adattarci a loro, prendendoci cura della nostra mente e del nostro corpo. In coda al libro si potrà consultare un ricco apparato bibliografico con le fonti scientifiche di riferimento.

Eclettico autore che spazia dal comico al drammatico, 
Giacomo Bevilacqua usa l’alter-ego del Panda per parlare di emozioni, di benessere, di problemi e di vita, facendo ridere e anche riflettere.

Cosa ne penso?

A panda piace capirsi...  è un viaggio emozionante e intimo nel mondo della mente umana, un'esplorazione della complessità dei sentimenti e dei pensieri che spesso ci sovrastano. Attraverso il suo protagonista, un Panda che intraprende un viaggio all’interno di sé stesso, Bevilacqua ci invita a confrontarci con le emozioni più difficili e universali come ansia, paura, rabbia, stress e pensieri intrusivi, tutti temi che toccano da vicino chiunque, in particolar modo chi vive la fatica della salute mentale.

L’autore, noto per la sua capacità di passare dal comico al drammatico, riesce a dare voce a questi sentimenti in modo tanto serio quanto leggero, permettendo al lettore di riflettere su tematiche complesse senza cadere nella trappola della pesantezza. Il Panda diventa così una metafora potente e universale: la sua ricerca di se stesso è anche quella di chiunque cerchi di affrontare le proprie difficoltà interiori.

Quello che rende Panda particolarmente interessante è la sua capacità di trattare con delicatezza ma anche con realismo le difficoltà legate alla gestione del benessere mentale. Non c’è una soluzione facile o un lieto fine scontato, ma piuttosto un invito ad affrontare le nostre emozioni con maggiore consapevolezza e compassione, a imparare a convivere con esse anziché reprimerle. La graphic novel, infatti, non si limita a mostrarci un processo di “cura” ma suggerisce anche la necessità di adattarsi alle proprie fragilità, abbracciandole come parte di un percorso di crescita.

Se cercate una graphic novel che non solo intrattiene, ma che aiuti anche a comprendere meglio il complesso mondo delle emozioni, questa è sicuramente una lettura che non delude.

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