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Non mi sono mai sentita Jo March

 Okay ci ho preso gusto. Questi flussi di coscienza senza né capo né coda, imperfetti (come me) e sconclusionati mi piacciono, e spero piacciano anche a voi.

Sul filone dell'articolo precedente - quello che parlava di Penelope Featherington - vi parlo di un altro personaggio che ho sempre sentito affine alla mia personalità ma che riconosco essere sempre stata eclissata dalle altre sorelle. Parliamo di Meg March.



So che dal titolo potrei essere fraintesa, qualcuno penserà pure, ma come? Tu che hai scritto un libro e hai il desiderio di continuare a fare della scrittura parte della tua vita, non ti senti Jo March? Tu che sposi le ideologie femministe non ti senti Jo March? Tu che reclami il tuo status sociale di "zitella" (uso questo termine proprio per evidenziare il disprezzo che si cela dietro) come donna libera e felice non ti senti Jo March?

La risposta a tutte queste domande è: no. Non mi sento Jo March e non mi sono mai sentita tale, anche perché se fossi stata Jo col cacchio che mi facevo scappare il mio Laurie. Immagino le puriste della figura di Jo che si strappano i capelli e dicono "ma non hai capito nulla del personaggio allora" ed io vi direi che è probabile, magari non ho davvero mai compreso Jo ma questo non vuol dire che io non l'abbia ammirata, stimata, e tenuta in considerazione come modello femminile durante la mia adolescenza e non solo. 

Allora dove sta il problema?

Non c'è, il problema non esiste ma esiste la possibilità che una fan di Piccole Donne si riveda in una delle sorelle, e che questa non sia necessariamente Jo (che ho stimato e delle volte mal sopportato in egual misura).

Sono una fan di Piccole Donne e la mia sorella preferita è Meg March. Uhh, l'ho detto. In realtà non l'ho mai nascosto ma devo fare un po' di scena.

Sì, anche Meg come Penelope è un po' una ragazza da tappezzeria, con la differenza che viene corteggiata più della prima. 

Meg è timida ma socievole, le piace stare in compagnia ma non disdegna la solitudine, è altruista ma sa far rispettare le sue scelte, è una sognatrice ma con i piedi ben piantati per terra.

Il suo momento più iconico risiede nella scena (faccio riferimento al film del 2019) dove parlando con Jo che tende a sminuire i suoi sogni e suoi obiettivi, lei con sguardo amorevole e una nota di sarcasmo dice alla sorella "Solo perché i miei sogni sono differenti dai tuoi questo non vuol dire che siano meno importanti." STANDING OVATION signori. 

1 a 0 per Meg.

Dai, sto scherzando, ma ho davvero amato questo momento, o ancora meglio ciò che rappresenta.

Meg sogna di fare l'attrice, ma rinuncia al suo sogno per sposare l'amore della sua vita.

Date i sali a chi sta urlando al mancato femminismo di Meg, perché forse io dovrei riscrivere la frase in maniera più corretta: Meg rinuncia al sogno di fare l'attrice per seguirne un altro, diverso ma non meno importante, essere una moglie e una mamma.

Meg non si sottomette alla volontà del futuro marito, Meg non si adegua agli ideali sociali del periodo, Meg si sposa perché SOGNA il matrimonio, Meg decide di diventare mamma perché SOGNA di diventare mamma. Un sogno semplice? Banale? Poco femminista? Ma il femminismo non è lasciare alle donne il diritto di scegliere cosa vogliono essere al pari degli uomini? E allora perché il sogno di Meg deve essere meno importante di quello di Jo? (che per la cronaca, spoiler in corso, alla fine si sposa pure lei oh!).

Forse abbiamo scordato a considerare i sogni piccoli, forse l'averci detto di sognare in grande delle volte può averci danneggiato, forse sarebbe meglio dire semplicemente: SOGNA. Non importa che il tuo sogno sia piccolo, grande, stupido, importante, il mio sogno ha lo stesso diritto di esistere di quello di tutti gli altri.

Per una vita mi sono sentita sbagliata perché i miei sogni non erano poi così ambiziosi. Faccio il lavoro che amo e ho un cassetto pieno di piccoli (ma non per me) sogni, ma anche quando lavoravo in contesti che non rispecchiavano i miei obietti ero serena (e sì, anche felice). Il mio sogno ha sempre avuto a che fare con una vita tranquilla, fatta di piccole grandi gioie. Ho dovuto accettare di non essere ambiziosa, e ad oggi sono felice di dirlo. Non sogno di scalare l'Everest, di andare sulla luna, di aprire una multinazionale, ma i sogni sono comunque molto importanti, o almeno lo sono per me.

Se avessi avuto una sorella come Jo l'avrei sicuramente ammirata e avrei imparato tanto da lei e dal suo spirito battagliero, dai suoi sogni ambiziosi e dalla sua perseveranza, ma io mi sarei sentita come Meg.

Sognare è importante, anzi, è la cosa più importante.

Jo March è stata (è sempre sarà) un personaggio di carta indimenticabile per me, d'ispirazione.

Jo March è stata (è sempre sarà) fonte di ispirazione per ogni futura donna in tutto il mondo.

Ma se vi sentite delle Meg volevo dirvi che non siete sbagliate.

Ognuna delle sorelle March ci insegna qualcosa, persino Amy (che non ho mai retto) ci insegna l'importanza della frivolezza e il gusto del bello (ma non la perdonerò mai per aver bruciato il manoscritto di Jo) e Beth (pora stella) ci insegna l'importanza della delicatezza.

Sono quattro eroine letterarie dalla quale imparare tanto.

Sentitevi chi volete, sognate sempre e siate felici. Non fatevi dire da nessuno che i vostri sogni non sono importanti :)








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