Ciao, mi chiamo Marta e non sono immune al fenomeno Bridgerton. Anzi, a onor del vero lo sono da ancora prima che fosse un fenomeno. Perdonate il momento da sindrome di Pippo Baudo, ovviamente non l'ho scoperto io, ma ho letto i primi tre romanzi parecchi anni fa, quando mi approcciavo al mondo dell'Historical romance - diventata poi una mia grande passione - che mi facesse sentire meno la mancanza della famiglia Hathaways di Lisa Kleypas.
Sì, avevo letto solo i primi tre e non ero andata oltre perché probabilmente i successivi romanzi sono rimasti nella mia tbr infinita. Mi sarò ripromessa di continuare e non l'ho più fatto.
Poi boom nel 2019 scopro che Shonda Rhimeys ne sta realizzando una serie tv e che Netflix ha acquistato i diritti. Giubilo nel mio regno.
Prima stagione: sono un po' delusa, trovo troppo s3ss0 e poco contenuto ma comunque riesce a prendermi. Saranno i costumi, le scenografie, la colonna sonora, i personaggi secondari, insomma ... nonostante un po' di delusione non mi ritrovo a tirare il telecomando contro la tv e urlare allo scempio.
Seconda stagione: ANTHONY, siete la rovina della mia esistenza cit.
Indovina il mio fratello preferito? Proprio così Anthony Bridgerton è il mio prediletto. Lui che ci viene raccontato come il più libertino fra i libertini, sarà investito da un'intera ferrovia per la sua Kate. Amo, amissimo.
Spin-off: Diciamolo, a mani basse la stagione migliore. Per quanto io abbia adorato la seconda, la storia di Carlotta e Giorgio ha un posto speciale nel mio cuore. Sogno ancora quella dichiarazione d'amore così tremendamente struggente. E voi vi siete ripresi o ogni tanto pensate ancora a "non hai scavalcato il muro?"
Ed eccoci arrivati alla terza stagione e al senso del mio "articolo".
Il 16 maggio Netflix ha rilasciato i primi quattro episodi della terza stagione, che vede come protagonisti Penelope e Colin.
Qualche mese fa, proprio in vista della sua uscita, ho ascoltato il romanzo dedicato alla loro storia (Un uomo da conquistare, quarto libro della serie) su Audible e avevo già dato i miei due spicci in un post che trovate sul profilo.
La storia di Penelope e Colin aveva tutti i presupposti per diventare la mia preferita, yes sono una friends to lovers addicted, eppure così non è stato, per diversi motivi (che spiego nel post).
Sicuramente però, leggere il romanzo mi ha aiutato a comprendere e ad entrare in empatia con il personaggio di Penelope e sono contenta che attraverso una stagione a lei dedicata tutti possano vedere quale personaggio fantastico sia.
Penelope è la classica ragazza da "tappezzeria". L'emblema degli introversi, la capostipite dei timidi. Eppure chiunque abbia la fortuna di conoscerla più a fondo scopre in questa ragazza delle doti che la rendono la persona più interessante della sala, altro che ragazza da tappezzeria. Penelope è arguta, intelligente, simpatica e divertente. Ed è bellissima. Descritta come una bellezza non canonica, ma cosa determina effettivamente quello che è bello o meno?
Penelope è una sognatrice. Ama l'amore e sogna di vivere una storia che sia degna dei libri che legge.
Perché abbiamo bisogno di un personaggio come Penelope? Perché è un personaggio reale, con le caratteristiche dell'amica della porta accanto (se solo vivessimo nella Regency Era) o ancora le NOSTRE caratteristiche.
Si parla spesso di forza e la si associa a chi ha un carattere espansivo, delle volte anche un po' fumantino diciamolo. Quante volte avete sentito frasi come "eh ma io sono fatt* così" o ancora "ho un carattere forte, dico sempre quello che penso". Io non credo funzioni così. Potrei definire Penelope un personaggio forte nonostante non parli quasi mai, perché reagisce a quello che le accade ma non lo fa mai in maniera plateale. Non è succube di niente e nessuno, ha solo un modo differente di reagire.
Quante volte noi introversi ci siamo sentite dire "eh ma devi darti una svegliata"?
Che equivale un po' all'atteggiamento che la madre e la sorella di Penelope assumono nei suoi confronti.
Personalmente mi sono rivista in Penelope più di qualsiasi altro personaggio. Se avessi debuttato in società lo avrei fatto sicuramente come lei, con quella goffaggine che mi contraddistingue avrei chiesto ai miei ipotetici spasimanti "anche voi amate leggere"? dopo un attacco di logorrea. Ah sì perché Penelope ama leggere e se vivesse nel XXI secolo anche lei avrebbe un profilo Instagram e posterebbe le sue recensioni sotto al nick PenFraILibri. Amerebbe i romance e forse sarebbe pure una scrittrice sotto pseudonimo.
Ma quello che rende reale Penelope non si limita a questo.
Quante volte siamo state all'angolo della sala mentre le nostre amiche ballavano? Quante volte abbiamo amato senza essere corrisposte? Quante volte abbiamo preferito la compagnia dei libri ad altro? Forse semplicemente perché la nostra batteria sociale (introversi all'ascolto) ha una durata inferiore di quella altrui.
Io sono convinta che Penelope condividerebbe con me una tisana della Buonanotte e la Skin Care routine.
Questa è la nostra stagione perché tutte noi siamo state almeno una volta nella vita Penelope, perché anche se timidi, introversi, insicuri, ci siamo anche noi, e siamo perfetti se visti con gli occhi giusti.
Lode agli introversi, ai timidi, ai ragazzi e alle ragazze da tappezzeria. Non siamo invisibili, e in qualche modo la nostra voce la facciamo sentire lo stesso.
Non tentate di cambiare la nostra personalità, vogliateci bene così come siamo, anche se delle volte preferiamo una serata in solitudine e non siamo l'anima della festa, abbiamo un mondo intero dentro e vale la pena conoscerlo :)


Commenti
Posta un commento