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Recensione Bride di Ali Hazelwood

Quanto mi fa strano parlare di fantasy? Tanto.
Non ne leggevo uno da anni (probabilmente dall'adolescenza, che ho superato da un pezzo, sigh) e ritrovarmi in questo mondo è stata una scelta ben ponderata.
Ad inizio anno, mentre la maggior parte dei lettori si stava prefissando un numero di libri da leggere nel 2024, io dicevo a me stessa devi tornare a leggere i fantasy e poi aggiungevo e anche più thriller.
Il fantasy non è mai stato uno dei miei generi preferiti, ho sempre preferito il distopico, ma ammetto che mi mancava.
E così eccomi qua, sono tornata a leggere fantasy e non potevo non farlo con l'ultimo romanzo della Hazelwood nonché il suo primo Fantasy.
I miei due spicci dopo la trama.

Trama

Misery Lark, l'unica figlia del più potente Consigliere dei Vampiri del Sud-ovest, è ancora una volta un'emarginata. I suoi giorni nell'anonimato tra gli Umani sono finiti: è stata chiamata a sostenere una storica alleanza per mantenere la pace tra i Vampiri e i loro più acerrimi nemici, i Lupi, e non vede altra scelta che arrendersi allo scambio. I Lupi sono spietati e imprevedibili e il loro capo, Lowe Moreland, non fa eccezione. Governa il suo branco con severa autorità, ma non senza giustizia. E, a differenza del Consiglio dei Vampiri, non senza sentimento. È chiaro, dal modo in cui segue ogni movimento di Misery, che non si fida di lei. Se solo sapesse quanto ha ragione... Perché Misery ha i suoi motivi per accettare questo matrimonio di convenienza, motivi che non hanno nulla a che vedere con la politica o le alleanze, e tutto a che fare con l'unica cosa che le sia mai importata. Ed è disposta a qualsiasi cosa pur di riavere ciò che le appartiene, anche se questo significa una vita nel territorio nemico... da sola con il lupo.

Cosa ne penso?

Il mio approccio iniziale con questo romanzo non è stato ultra positivo.
Inizialmente mi incuriosiva, ma fino al 30% ammetto che il mio parere in merito era negativo (non totalmente) e che sono stata tentata di abbandonare la lettura. 
Ho fatto un mea culpa, se non sei più abituata al genere ritornarci è un po' un trauma.
Farlo con la mente di una lettrice ormai adulta ancora di più.
Da subito però mi hanno colpito due cose, la prima ha a che fare con la scrittura della Hazelwood che ormai riconosco essere una garanzia, la seconda invece porta il nome della protagonista del romanzo.
Misery infatti è un personaggio incredibile, estremamente ironica, cinica, coraggiosa e tanto altro, l'ho amata fin dal primo momento.
Per fortuna ho scelto di continuare la lettura perché proprio da quel famoso 30% (so la percentuale esatta solo perché l'ho letto in ebook) la storia ha iniziato a coinvolgermi catapultandomi in un mondo nuovo ma bello.
Leggere questo romanzo è stato come uscire dalla mia comfort zone da lettrice, e sono contenta di averlo fatto.
Ovviamente il richiamo ai Lupi e ai Vampiri per una ragazza classe '96 come me vuol dire solo una cosa: Twilight saga!
Infatti ho sentito tante vibes adolescenziali.
La storia d'amore è molto bella oltre che passionale e davvero coinvolgente.
Sono quasi certa che non è finita qua e che avremo anche un seguito (non mi sono informata in merito) nonostante il romanzo ha comunque un finale che potrebbe anche non necessariamente indicare la scrittura e la successiva pubblicazione di un seguito.
Insomma, io lo consiglio, soprattutto se come me volete tornare in questo mondo e non sapete da dove iniziare.


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