Passa ai contenuti principali

Recensione novella Innamorarsi a Roma di Adriano Pietrella

 Ri - eccomi qua a parlarvi di uno scritto firmato Adriano Pietrella, questa volta una novella!

Dopo aver letto e apprezzato Amore sul ghiaccio, ho avuto la fortuna (grazie Adriano!) di leggere in anteprima la sua prima novella: Innamorarsi a Roma. 

Partiamo dalla trama:

Avete presente quando incontrate la persona dei vostri sogni? Iniziate a sudare freddo, il rossore avanza sul vostro volto e non siete capaci di dire una sola parola. Non fate che pensare a quella persona costantemente, assorbe i vostri pensieri e le vostre energie e, se vi rivolge la parola, vi ritrovate a galleggiare su una nuvola.
Purtroppo, conosco bene queste sensazioni. Il ragazzo che mi ha rubato il cuore corrisponde al nome di Liam Brown: capitano della squadra di football, nonché il più bello, sexy e desiderato di tutta la scuola.
Quella che sto per raccontarvi è la storia di come l’amore faccia fare follie e di qualcuno pronto a stravolgere, inaspettatamente, una vita intera.

Cosa ne penso? 

Innamorarsi a Roma è una novella molto dolce, quasi favolistica.

L'ambientazione dapprima vi catapulta in un college americano degno di una serie tv e successivamente nella magnifica Roma, dove avverrà la magia. 

Così come Amore sul ghiaccio anche questa volta Adriano racconta una storia queer, e lo fa con quel tratto che ormai lo contraddistingue, ovvero la dolcezza.

Le sue storie mi danno quelle vibes che trovo ad esempio con Heartstopper e che non mi stancano mai proprio per il loro tratto puro e delicato. 

La penna di Adriano è scorrevole e nonostante il poco tempo passato da una pubblicazione all'altra ho notato già dei cambiamenti di forma, un'attenzione diversa e maggiore. 

Troviamo come protagonista un ragazzo timido, riservato, introverso. Un ragazzo con diagnosi di autismo, che sembra vivere dentro ad una bolla. E poi troviamo Liam popolare e all'apparenza molto diverso dal protagonista. 


Commenti

Post popolari in questo blog

La recensione del venerdì Il mare fino a qui di Simona Fruzzetti

Sono profondamente convinta di una cosa: non siamo noi a scegliere i libri, sono loro a scegliere noi, e con questa lettura ne ho avuto ancora una volta la prova. I miei due spicci su Il mare fino a qui, dopo la trama. Un lungo racconto che tocca corde sensibili. Due protagoniste difficili da dimenticare. Jackie lascia Birmingham per concedersi un breve soggiorno vinto con un concorso a premi. Questo, almeno, è quello che dichiara ai colleghi che la vedono partire senza dare ulteriori spiegazioni. In verità, sotto suggerimento della sua analista, è alla ricerca di uno spazio dove poter decomprimere dopo il lutto che l’ha colpita. A Pant Glas, meta scelta per il suo ritiro, incontra Edna che, insieme agli animali della sua fattoria, la esorterà a vedere con altri occhi il suo passato e il suo futuro. Il mare fino a qui  è la struggente e delicata storia di due donne ferite, consapevoli che l’accettazione sia l’unica via da percorrere per raggiungere la serenità. Cosa ne penso? Quest...

La recensione del venerdì: Vuci luntani di Dario Cascio

  Quanto mi piace raccontare i libri che ho letto... Trama Ti propongo 14 racconti che, in maniera diversa, narrano di un’isola piena di meraviglie e contraddizioni, dove Palermo e la Sicilia sono insieme rifugio ed enigma, luce e penombra. 14 storie in siciliano, ma tradotte anche in italiano e in inglese, tutte nello stesso libro. Storie personali che ho deciso di raccontare e storie inventate di sana pianta, ma con radici profonde nell’Isola a tre punte. Ogni racconto nasce come una confidenza discreta, un’immagine catturata nella mia terra e offerta a chiunque desideri immergersi nelle sue sfumature. Troverai frammenti d’infanzia vissuta per le strade della Sicilia e lunghi viaggi verso mete lontane. Se scegli di aprire questo libro, sappi che entrerai in un luogo molto intimo. Non solo per me. Tutti i siciliani, vicini e lontani conservano gelosamente lo stesso “luogo intimo!” nel loro cuore. È quel luogo che profuma di zagara e panelle fritte, di ricordi che non si cancellano...

La Barca di San Pietro: una tradizione tra fede, natura e magia

Visto il successo dell'articolo dedicato all'acqua di San Giovanni, ho pensato di farne uno simile per un'altra tradizione italiana, anch'essa un mix fra fede, natura e magia: si chiama Barca di San Pietro ed è una piccola magia che si fa nella notte tra il 28 e il 29 giugno , proprio per la festa di San Pietro e Paolo . Ve la racconto, così magari la provate anche voi insieme a me. È una di quelle cose che si tramandano da nonne e zie, con quel mix di fede, natura e un pizzico di mistero che rende tutto più affascinante. Foto di @greenme.it Come si fa? Semplicissimo. La sera del 28 giugno: prendi un bicchiere (o una bottiglia di vetro trasparente), riempi con un po’ d’acqua, versa dentro l’albume di un uovo (solo l’albume, niente tuorlo!), lascia il tutto all’aperto , meglio se sotto il cielo, tipo sul balcone o sul davanzale, vai a dormire. La mattina dopo, senza agitare il bicchiere , vai a guardare cosa è successo: l’albume deve essersi trasforma...