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Recensione Un disastroso Natale a Grayson Farm

 "Ecco, la casa della nonna com'è quando ci siamo tutti: un posto allegro e rumoroso, pieno di vita. E proprio com'è la vita, a volte si ride, a volte si piange, ma sempre insieme."

C'è un ricordo che inevitabilmente ogni volta che mi torna alla mente in questo periodo, mi fa sorridere.

Questo ricordo è legato ai natali passati, a quando casa di nonna era un luogo di ritrovo.

Non vedevo l'ora che arrivassero le feste per stare con la mia famiglia tutta riunita.

La casa profumava di ragù già all'alba, la tavola veniva cunzata subito dopo la colazione, ed io quasi saltellavo di gioia all'idea di riunirmi con tutti i miei cugini.

Siamo una famiglia numerosa e rumorosa, e per quanto io sia da sempre un'introversa, non amante della confusione e del trambusto, per le feste persino la mia personalità faceva un'eccezione. 

Perché vi racconto questo? Perché Un disastroso Natale a Grayson Farm è questo: è famiglia, è baccano, è amore, è guai, è semplicemente famiglia.

Il perno di questa numerosa e caotica famiglia è nonna Beth, la classica nonna che profuma di biscotti speziati (vero Hayden?) e di preveggenza. Nonna Beth mi ha ricordato molto la mia di nonna, non si perdeva mai in smancerie, e a differenza di nonna Beth lei profumava di Ragù, ma lei sapeva tutto, e lo sapeva prima di noi.

Forse è una caratteristica delle nonne, forse l'esperienza e gli anni di vita ti portano ad affinare un sesto senso speciale, ma anche lei delle volte sembrava una veggente.

Intorno a Nonna Beth ruotano i suoi numerosi nipoti, tutti (o quasi) separati da distanze geografiche e realtà lavorative, ma presenti all'appello della riunione natalizia. Per quella non c'è distanza o lavoro che tenga. 

E così che inizia questa serie di novelle, con questi nipoti richiamati da una nonna, e pronti a rispondere con la loro presenza durante il giorno di Natale.

Questo è l'altro aspetto che mi è piaciuto molto perché mi ha ricordato per l'appunto, quei natali citati precedentemente. 

Anche io attendevo con ansia questo giorno magico perché non vedevo l'ora di trascorrere delle ore con i miei cugini, quasi nessuno mio coetaneo, ma questo non era un ostacolo al nostro divertimento, anzi.

Con i più grandi mi divertivo ad atteggiarmi da persona matura anche io, e con i più piccoli a ritornare la bambina che in fondo sono e sarò sempre.

Un disastroso Natale a Grayson Farm mi ha fatto ritornare a quei tempi lì, quando la casa si riempiva di rumore e risate.

Ognuna delle novelle vede come protagonista uno dei cugini Grayson, con le loro disavventure. 

Ammetto che alcune mi sono piaciute più di altre, ma le reputo tutte godibili.

Dal titolo ero convinta di trovarmi di fronte a delle brevi romcom, ma in realtà per quanto in alcune sicuramente non manchi il divertimento, altre sono molto più intense e trattano temi di un certo tipo, come il disturbo post traumatico da stress nell'ultima novella, quella dedicata ad Harper, che reputo una military romance. 

Le penne delle autrici hanno lavorato benissimo insieme, creando un'armonia a mio avviso non semplice da gestire essendo in tante! 

Insomma, una raccolta di novelle perfette per questo periodo e adatte a chi ama spaziare con tropes diversi, ma soprattutto adatta a chi come me sente la mancanza di quel rumore e quell'allegria tipica che si trovava solo da una parte... a casa di nonna. 




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