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Recensione Lovelight Farm di B.K. Borison

 Ho scoperto questo romanzo poco prima di partecipare al Rare. Sono stata subito attratta da due cose: la copertina (adoro questo verde acqua) e il fatto che uno dei tropes fosse Friends to lovers (chi mi conosce sa che ho un debole per i friends to lovers) se già ero proiettata nell'ottica che avrei voluto leggere questo romanzo, dopo aver conosciuto l'autrice e averci chiacchierato, mi sono imposta di leggere lovelight il prima possibile! 

Ergo, le aspettative erano molto alte, soprattutto perché è diventato un romanzo super virale.

Sono state deluse? Vediamo.

Sicuramente Lovelight è un bel romanzo, lo stile dell'autrice mi è piaciuto molto, l'ho trovato adatto alle mie esigenze da lettrice. 

L'ambientazione è bellissima, ci troviamo infatti in una fattoria di alberi di Natale, e le descrizioni dei paesaggi o comunque dei luoghi limitrofi è fatta davvero bene, voler entrare dentro al romanzo e passeggiare fra gli abeti vi verrà naturale.

La caratterizzazione dei personaggi è scritta in modo dettagliato, l'autrice dà tanto spazio ai pensieri (soprattutto della protagonista Stella) facendoci entrare nella sua mente affollata di pensieri.

Il romanzo parte davvero bene, abbiamo subito la presenza dei due tropes fondamentali, ovvero il friends to lovers e la fake relentionship, ma a mio avviso si perde un po' nella parte centrale che ho trovato poco accattivante e anche poco incline al tipo di friends to lovers che cerco io, mi spiego meglio: l'autrice dà molto spazio all'attrazione fisica fra i due protagonisti (migliori amici da anni) e racconta lo sviluppo di questa passione fra i due, lasciando - a mio avviso - poco spazio ai sentimenti.

Io lettrice so che Stella e Luka sono migliori amici e vorrebbero qualcosa di più, e so anche che si conoscono già da molto tempo, ma voglio leggere di più in merito a questi sentimenti che si trasformano, e non solo dal punto di vista dell'attrazione fisica e reciproca.

Stella, la protagonista, non è di certo il mio personaggio preferito. Sono riuscita ad empatizzare con lei solo in parte, le altre volte l'ho trovata eccessivamente overthinker.

Alla fine pero, il Roma recupera tutti i punti che aveva perso nella parte centrale perché finalmente si parla di sentimenti e lo si fa in maniera dolce, simpatica, romantica... insomma, come piace a me.

Il romanzo mi è piaciuto sì o no? 

Mi è piaciuto, ma ammetto che sono rimasta con quella sensazione di "avrei voluto di più" in parte ricompensata dalla parte finale, ma non abbastanza per i mie gusti.


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