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Recensione Un camice di troppo di Simona Fruzzetti

 


Ci sono autori che su di me hanno un effetto simile a quello che la cioccolata sull'umore. Il loro nome sulla copertina di un romanzo, innesca una serie di reazioni chimiche. Succede infatti, che ogni volta che leggo il nome di Simona Fruzzetti in bella mostra su di una cover altrettanto bella, le mie endorfine vengono stimolate e aumentano la produzione di serotonina, l'ormone della felicità.

In pratica leggere un libro di Simona equivale ad ingerire della cioccolata, ergo, mi fanno stare bene.
E anche questa volta hanno compiuto la loro magia e la mia dose di serotonina ha dato i suoi frutti.

Chi mi conosce sa quanto io abbia adorato la serie di Mrs. Brown e quante volte abbia scritto che vorrei non finisse mai, ecco allora che la scoperta di un terzo romanzo, incentrato su Aileen, mi ha fatto letteralmente saltare dalla gioia.

Sono tornata ad Hatty House ed è stato bellissimo...
Ma andiamo per ordine.
Simona questa volta ci regala un focus speciale, i protagonisti di questa storia non sono più i membri della famiglia dell'adorabile vecchietta Mrs.Brown ma bensì una rossa di origini irlandesi che svolge un doppio lavoro (per non dire un triplo e forse anche un quadruplo). In realtà Aileen non è poi così lontana dalla famiglia di Mrs.Brown perché sì, non avrà un legame sanguigno con Penny ma si sa che la famiglia non è sempre e necessariamente fatta di legami di sangue.
Aileen l'abbiamo conosciuta nei precedenti volumi, e altro non è che la migliore amica di Penny.
Le due sono molto diverse fra loro, oserei dire il giorno e la notte, ma il legame che le lega va ben oltre le loro differenze.
Aileen è determinata, testarda, caparbia... sì insomma avete capito, non le manda a dire, mai.
Ha un carattere forte, deciso, raramente si crea scrupoli e di certo non ha tempo per l'amore o i sentimenti in generale, è decisamente pragmatica e poco incline al romanticismo.
La sua vita scorre pressoché tranquilla, alterna il suo lavoro in farmacia all'aiuto nello studio medico del paese, a quello al bar di famiglia. Si occupa del padre e dei fratelli, fa lavori di muratura e disegna perfettamente sui volti dei bambini.
Ma la sua tranquillità verrà sconvolta dall'arrivo di un certo Kenneth, una personalità irruenta come la durezza del suo nome.
Kenneth ha un carattere molto simile a quello di Aileen e il loro primo incontro è come l'unione di benzina sul fuoco.
Aileen non sa ancora chi è il belloccio straniero e lui non sa ancora che Aileen gli darà non poco filo da torcere.

Un romanzo fatto di battute al vetriolo, riflessioni importanti sulla vita, il futuro, la famiglia, una buona dose di spicy che come sapete non amo particolarmente ma che qua non mi è risultato come un ingrediente stonato in un piatto già insaporito.

Un hate to love coi fiocchi, ma anche un romanzo di crescita (i romanzi di formazione non si limitano a protagonisti adolescenti per quanto mi riguarda) di passione e di amore... quello che vince sempre.

Ah e ovviamente preparatevi alle risate, quelle ad Hatty House non mancano mai.

Complimenti ancora a Simona che se sta leggendo questa recensione volevo ringraziare tantissimo per il supporto che mi ha dato condividendo sulla sua pagina Facebook un'altra mia recensione ai suoi romanzi Mi piaci, ti sposo e Parigi Mon Amour, permettendomi di farmi conoscere ad un pubblico più ampio.
Se potessi scegliere un superpotere mi piacerebbe sicuramente il teletrasporto che mi possa permettere di volare a Roma per il BukRomance e darti un abbraccio e ringraziarti per le risate che mi hai regalato e continui a regalarmi, ma confido in un'altra occasione che ci permetta di incontrarci senza dover scomodare superpoteri vari. 

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