Passa ai contenuti principali

Recensione Love & Other Words

"Tu non sei un estraneo per me, tu sei ogni mia parte."






 Love & Other Words era uno di quei romanzi che non vedevo l'ora di leggere. Mi ha atteso a lungo fra i titoli del mio Kindle (detto anche l'estensione del mio braccio destro) ma mi ero prefissata di leggerlo durante la stagione autunnale, così, nonostante il clima sia tutto fuorché autunnale, ho deciso che era arrivato il suo momento. 

Amo questo duo di autrici conosciuto grazie a UnHoneymooners (trovate la recensione qui sul blog) romance che ho adorato, senza ombra di dubbio la mia lettura estiva preferita fra quelle fatte. 

Sapevo già che in Love & Other Words non avrei trovato la spensieratezza e il brio di UnHoneymooners ma questo non mi ha fermata dall'iniziarlo, anzi, per me se un autore o un'autrice riesce a spaziare fra più generi e registri è solo un punto a favore.

Love & Other Words ha spopolato sul web, fra bookgram e booktok... ma ahimé su di me non ha fatto centro. 

Partiamo da un presupposto, lo stile del romanzo mi è piaciuto moltissimo, la penna di queste due autrici credo che rappresenterà per me ormai una garanzia costante, su questo non si discute, eppure la storia non mi ha emozionata come speravo e come credevo avrebbe fatto. 

Love & Other Words è una storia bella, vera, dolorosa, che a fine libro mi ha quasi ricordato le storie della mia amata Hoover, ma se la fine è riuscita a coinvolgermi emotivamente così tanto non posso dire lo stesso del resto del romanzo.

Personalmente è come se avessi assistito alla storia dei due protagonisti quasi da lontano, non sono riuscita a lasciarmi trasportare dai loro vissuti. 

Il libro mi ha tenuto compagnia, l'ho trovato malinconico e dolce, due caratteristiche che generalmente mi piace trovare nei romanzi, i protagonisti sono ben descritti e l'alternanza fra passato e presente mi ha permesso di avere un quadro della situazione chiaro, eppure nonostante abbia trovato questo romanzo bello e intenso, a fine lettura non ho pensato a quanto mi avesse lasciato. 

Quando un libro non mi convince a pieno come questo, dico sempre che probabilmente io non ero nel mood giusto per questa lettura, e anche questa volta mi sento di ribadire questa ipotesi, magari non era il suo momento e questo non mi ha permesso di amarlo a pieno, o magari semplicemente non sono stata risucchiata fra le sue pagine come credevo, qualsiasi sia la motivazione sappiate che il romanzo è super valido e merita di essere letto, la mia è un'opinione soggettiva, non mi sognerei mai di dire che il romanzo non è meritevole perché lo è eccome, è scritto da Dio e su questo nessuno può sentenziare, ma molto probabilmente nonostante la storia emotivamente forte io non sono riuscita a farmi travolgere da queste emozioni.


Commenti

Post popolari in questo blog

La recensione del venerdì Il mare fino a qui di Simona Fruzzetti

Sono profondamente convinta di una cosa: non siamo noi a scegliere i libri, sono loro a scegliere noi, e con questa lettura ne ho avuto ancora una volta la prova. I miei due spicci su Il mare fino a qui, dopo la trama. Un lungo racconto che tocca corde sensibili. Due protagoniste difficili da dimenticare. Jackie lascia Birmingham per concedersi un breve soggiorno vinto con un concorso a premi. Questo, almeno, è quello che dichiara ai colleghi che la vedono partire senza dare ulteriori spiegazioni. In verità, sotto suggerimento della sua analista, è alla ricerca di uno spazio dove poter decomprimere dopo il lutto che l’ha colpita. A Pant Glas, meta scelta per il suo ritiro, incontra Edna che, insieme agli animali della sua fattoria, la esorterà a vedere con altri occhi il suo passato e il suo futuro. Il mare fino a qui  è la struggente e delicata storia di due donne ferite, consapevoli che l’accettazione sia l’unica via da percorrere per raggiungere la serenità. Cosa ne penso? Quest...

La recensione del venerdì: Vuci luntani di Dario Cascio

  Quanto mi piace raccontare i libri che ho letto... Trama Ti propongo 14 racconti che, in maniera diversa, narrano di un’isola piena di meraviglie e contraddizioni, dove Palermo e la Sicilia sono insieme rifugio ed enigma, luce e penombra. 14 storie in siciliano, ma tradotte anche in italiano e in inglese, tutte nello stesso libro. Storie personali che ho deciso di raccontare e storie inventate di sana pianta, ma con radici profonde nell’Isola a tre punte. Ogni racconto nasce come una confidenza discreta, un’immagine catturata nella mia terra e offerta a chiunque desideri immergersi nelle sue sfumature. Troverai frammenti d’infanzia vissuta per le strade della Sicilia e lunghi viaggi verso mete lontane. Se scegli di aprire questo libro, sappi che entrerai in un luogo molto intimo. Non solo per me. Tutti i siciliani, vicini e lontani conservano gelosamente lo stesso “luogo intimo!” nel loro cuore. È quel luogo che profuma di zagara e panelle fritte, di ricordi che non si cancellano...

#lecollaborazionidiMarta Una bara per due di Sara Petrolini

 Oggi vi parlo di un romanzo che mi ha letteralmente conquistata!  Un cozy mistery dai toni dark, con un umorismo macabro e divertente e anche con qualcosa in più...  I miei due spicci dopo la trama. Cosa accadrebbe se la salma di un uomo ricco e odiato da molti scomparisse dalla sua bara poco prima della cerimonia funebre? E se al suo posto, fosse scoperto il corpo di uno sconosciuto, assassinato? Vittoria Adalinda Germana Ridolfi è l’altezzosa e algida rampolla di una famiglia aristocratica. Una donna determinata a proteggere la reputazione del suo casato a ogni costo. Paride Lattanzi è un incallito seduttore, un egocentrico opportunista, un uomo sensibile alle lusinghe del denaro. È il becchino che sta lavorando al funerale dell'anno. All’apparenza non hanno niente in comune, ma un lugubre imprevisto li costringe a collaborare. Hanno ventiquattro ore per ritrovare il corpo del defunto patriarca Ridolfi, scomparso dal suo cofano funebre e scoprire l’identità dell’uomo a...