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Recensione The UnHoneymooners Luna di miele no grazie.

"Ti odio ancora" dico, spostandogli un ciuffo di capelli dalla fronte. Annuisce. 

"Lo so."

Con The UnHoneymooners saluto ufficialmente le mie letture estive, e non potevo farlo in modo migliore!




Parliamone... io ho amato tutto di questo romanzo, dalla prima all'ultima pagina, e adesso vi spiego il perché, ma prima vi lascio la trama:

Per due acerrimi nemici, tutto può succedere durante il viaggio della vita alle Hawaii... Olive è sempre stata sfortunata: nella sua carriera, in amore, in... be', in tutto. D'altra parte, Amy, sua sorella gemella, è probabilmente la persona più fortunata al mondo. L'incontro fortuito con il suo fidanzato sembra uscito da una commedia romantica (ugh) ed è addirittura riuscita a finanziare il loro matrimonio vincendo una serie di sfide online (doppio ugh). Ma la cosa peggiore è che sta forzando Olive a trascorrere quella “giornata indimenticabile” con il suo peggior nemico, Ethan, che, guarda caso, è il testimone. Olive deve quindi cercare di superare le prossime ventiquattro ore di inferno prima di poter tornare alla sua confortante e sfortunata vita. Ma quando tutti gli invitati – eccetto Olive e Ethan – hanno un'intossicazione alimentare, c'è in palio una luna di miele già pagata alle Hawaii. Mettendo da parte il loro odio reciproco per il bene di una vacanza gratuita, Olive e Ethan partono per quel paradiso, determinati a evitare l'un l'altro a tutti i costi. Ma quando Olive incontra il suo futuro capo, la piccola bugia che dice diventa molto più grande: sono lì in luna di miele e devono far finta di essere dei novelli sposi...


Allora, partiamo dall'inizio, non conoscevo la penna di queste due autrici, ed è stato un colpo di fulmine. In The UnHoneymooners ho trovato tutto quello che cercavo: ironia, amore, originalità. 

Il trope principale è L'hate to love, e credetemi, ho letto diversi libri di questo genere e spesso mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo perché mi chiedo "ma perché questi due si odiano? Per partito preso?" Sì, delle volte non c'è una vera ragione affinché i due non si sopportino, qua sì, non è che si sono dichiarati guerra ma il loro punzecchiarsi ha il suo perché.

E qua arriviamo alla mia parte preferita, il loro punzecchiarsi fatto di battute pungenti, dialoghi esilaranti, e scherzi come il cambiare il loro nome ogni volta che si rivolgono la parola, personalmente l'ho adorato.

I dialoghi sono la parte probabilmente più vera dell'intero romanzo, questo perché, perché come mi ha detto un'amica che lo ha letto in contemporanea con me, i loro dialoghi si inseriscono in contesti il più delle volte surreali, ma ad essere surreale è solo il contesto, che va in contrasto proprio con questo loro modo di comunicare che invece è molto tangibile.

L'ambientazione è paradisiaca, ci troviamo alle Hawaii, ma quest'ultima è solo una cornice e non un sfondo, quindi non capisco le critiche lette che considerano le descrizioni come non veritiere quando letteralmente non ci sono descrizioni. 

Inoltre nel romanzo lo spicy è decisamente poco presente, il che dimostra ancora una volta quanto un romance possa essere valido nonostante l'assenza di scene di sesso troppo dettagliate o ridondanti.

Il crescendo emotivo fra i protagonisti è ciò che tiene il lettore incollato alle pagine. 

Insomma, questo libro mi è piaciuto moltissimo e lo consiglio a tutti! 

Io intanto recupererò tutta la bibliografia delle autrici!



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